domenica 20 novembre 2011

sfumature divinO - per Angiolino e la sua famiglia




Fu mentre passeggiavamo vicino alle viti che pensai di raccogliere delle foglie colorate. Magdalena ed io, accompagnate dal fedele amico Otto, ci avvicinammo ad un vitigno ancora da potare. Lunghi tralicci colorati sfiorati da un pallido sole autunnale, tappeti di rosso e di verde sotto ai nostri piedi, sfumature in tonalità mai notate prima estese per ettari su ettari di colline e di dolci conche arrotondate. Alcune foglie, quasi secche al tatto...spruzzate di vino denso; viola e purpuree, rari acini, ecco, tre o quattro dimenticati un mese fa, o forse due...bucce raggrinzite..osiamo assaggiare..."senti, sà di vino passito", ed è vero..quel piccolo boccone fattosi acino sapeva veramente di vino passito, di recioto, di terroir, di soli forti, di brinature, di raccolti e di duro lavoro.
Ancora con le foglie in mano, cartacei segni di linfa asciugata...venature come labbra posate sul bordo di un bicchiere, come gocce divinO scivolate sul bianco lino del tovagliolo, estasiate dal momento, da quel attimo in cui tutta la natura, quella natura, s'era lasciata andare al nostro palato.
Piene di emozione, commozione condivisa, gioia infantile per una scoperta, per quel dolcissimo sapore, Magdalena ed io, assieme al fedelissimo amico Otto, raccogliemmo altre foglie in religioso silenzio lasciandoci baciare anche noi da quel pallido tramonto dietro a colline offuscate da autunnale umidità.

Nessun commento:

Posta un commento