Consuelo Ziggiotto;
Consuelo non collabora con Active Languages ma lavora presso la Pro.Ep.srl di Sossano, una delle società che hanno contribuito alla realizzazione della serata "The Secret Garden". Ella ha pubblicato di recente una collezione delle poesie scritte nel suo viaggiare per il mondo intitolato "Diversa Gio Ia".
E’ nelle tue prigioni che trovo la mia libertà.
E’ nel luogo dove incateni la tua volontà,
trasformata in mai domati intenti,
che apro le ali e scopro orizzonti
che solo ad occhi ciechi appaiono claustrofobici.
Dalle mie torri
gonfie di bianco silenzio
si leva un canto
che gentile scioglie l’immobilità,
liberando il tuo spirito
che assopito di vita nuova, si dirige verso il mio.
Trova respiro nei luoghi dove le mie presunte colpe
Scontano la loro pena.
Nella mia cella ti libri in volo.
In punta d’anima, per mano,
schiudiamo ora i nostri gusci.
Già schiavi delle nostre ritrovate lebertà.
E’ un moto agitato a riportare lo spirito
Dagli abissi alla tiepida superficie della consapevolezza
Si aprono gli occhi
E’ una spinta della vita che reclama attenzione
Chiede parola, pretende il silenzio
Non si fa giudice
Gli occhi si aprono e vedono
Prima di ricordare
A chi appartengono
E’ dato ad ogni vento separare rami arresi a foglie sedotte
che si lasciano cullare
fino a quando incredule si schiantano a terra
dannandosi per aver ceduto alle lusinghe di un canto.
Non è quella lusinga da temere.
Seducente sarebbe la lusinga di un vento irriverente
capace di trascinare gli ingranaggi del tempo
allungandoli sino a romperli
sino a scavalcare gesti
Ti porterò un vento capace di riportarti in grembo il presente
in perpetua attesa di dare materia al nostro passato
Non è doloroso non esistere
Non è dolorosa questa sensazione di estraneità.
Divento sabbia in mezzo alle moltitudini
sfuggo persino alle mie mani.
È sabbia che non riempie il mio corpo per restituirmi forma.
Cade.
Si appoggia un granello alla volta
Lungo queste strade affollate che avverto come familiari
come se sapessero accogliere
quanto di me riesco a consegnare.
Mi restituisco a tutti i luoghi dove ho abitato .
Consegno la mia materia
a quanta più superficie può accoglierla.
La terra generosa raccoglie e distrattamente conserva.
Conto sia il vento a spingermi in un perpetuo movimento.
L’unico paese che può donarmi tregua.
Ho aggiunto questa poesia alle quattro lette nei giardini segreti, perché più di ogni altra racconta il privilegio vissuto dai miei occhi, narrato dalle terre che mi hanno ospitata durante la mia vita e la nostalgia che fa di me una nomade travestita da cittadina del mondo.
Così scrivo per raccontare i sussurri dell’anima e con audace fiducia sogno di trasmettere queste vibrazioni, così diverse dalla musica cantata dai numeri del mio lavoro.
Se infine li raccolgo, tutti questi numeri, legando il capo di ognuno alla coda di un altro, si fanno poesia.
Consuelo Ziggiotto
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